mercoledì 15 luglio 2015

9^ tappa: Cádavo/ Lugo 31 km



ll risveglio è sempre un po' macchinoso. 
Stanotte eravamo in 10 in stanza. Lo zaino si lascia fuori, appena Roby si sveglia si cerca di recuperare tutto dal letto cercando di fare meno rumore possibile. Si brancola nel buio e solo se necessario si accende la torcia frontale per non lasciare nulla. 
Si va in bagno, ci si veste, poi c'è la cura del piede: attimi stoici. 
Questa è un'operazione importantissima! 
Metto tre Compeed (sono aumentati, ahimè!) alluci e tallone. Poi li cospargo di vaselina per ridurre al minimo gli sfregamenti. 
I bicchieri incrostati non mi permettono di fare una normale colazione, quindi mi bevo un brick di latte e cioccolato, tre biscotti e via. 
Le mie colazioni a casa sono note e ben lontane da questa! 


Nebbia anche oggi. Ottimo! 
A tratti scende qualche goccetta d'acqua ma non è una vera e propria pioggia. 
Con la tappa di oggi siamo arrivati a 210 km impestati ma paesaggisticamente meravigliosi. 


Questa la iglesia de Santa María a Vilabade. Finalmente una chiesa grande! Fino adesso innumerevoli le chiesette minuscole. 

Il paese è fantasma, solo cani, mucche e galline.  
Mi rimane impresso ciò che è scritto all'interno della chiesa e lo fotografo. 
È proprio vero...! 



Mentre facevo lo zaino mi si è rotta la conchiglia che mi regalò il grande Simone Marozzi. La prese sulla spiaggia arrivato a Finisterre, alla fine del suo cammino. Non lo conoscevo fisicamente, ma prima di partire due anni fa me la lasciò presso un balneare. È stato il mio portafortuna, fino a qualche ora fa. 
Un pellegrino, Santiago, conosciuto il primo giorno, vedendo il mio dispiacere, si avvicina e mi regala un piccolo crocifisso di legno, da attaccare allo zaino, a posto della conchiglia. È stato un gesto bellissimo che mi ha emozionato.
Santiago è un professore di filosofia delle superiori, vive in Barcellona. È un uomo di una cultura incredibile, infatti è soprannominato WikiSanti.  Sa tutto di tutto e spesso ci illumina sulla storia, usi e costumi locali.   
Che belle persone s'incontrano! 


Eccone un'altra! Lei è Venus di Aversa. Di una simpatia unica e... occhio perché tiene "a cazzimma"! 


Oggi ci misuriamo con la quintessenza della Galizia: pascoli, villaggi apparentemente disabitati, inestricabili gincane fra campi di cavoli dalle foglie gigantesche, macchie di esili betulle e boschi di antichissime querce.


Questa mattina ho trovato nella mia posta un'email di una ragazza di 22 anni, studentessa, che ha fatto il cammino e ha letto il mio precedente blog sul Cammino francese 

http://liciamarsili.blogspot.com.es/2013/06/perche-un-blog.html?m=1 

Le sue parole mi hanno emozionato e mi sono messa a piangere. Tanto le lacrime si confondevano con la leggera pioggia che la regione offre. 



Oggi la tappa è lunga, troppo lunga. Sento le gambe rigide, il peso dello zaino oggi è massacrante, le ginocchia gridano pietà dopo lo sforzo di ieri. Le vesciche sono diventate tre, e adesso ne sento il dolore. Cammino. Tanto è quello che devo fare... Sto zitta e vado avanti. 



Per fortuna oggi non ci sono dislivelli importanti, quindi procedo... 



Mancano 105,04 km a Santiago, in lontananza di vede Lugo, ma sembra non arrivare mai. Il caldo è diventato fastidioso e il cemento di scioglie sotto i miei piedi. 


Dopo Castroverde, paesini, campi, boschetti e pascoli sembrano susseguirsi apparentemente senza fine, le località si confondono fra loro, la distanza sembra dilatarsi.  


Incontrare una città dopo tanti paesini rompe un po' e il contrasto mi piace. È strano incontrare semafori, traffico..
Basta un'ora di riposo e...appuntamento ore 19:30 tutti in cattedrale. 


La cattedrale ci appare maestosa, presenta una commistione di stili: romanica, gotico, barocco. La facciata principale è neoclassica. 








Dopo la cena tutti insieme, non basta camminare di giorno ma ci facciamo 2,5 km sopra la muraglia romana, dichiarata patrimonio dell'umanità nel 2000. 
Risale al III sec. Unico esempio di fortificazione romana che conserva integra l'intera circonferenza. 


Poi i primi saluti: Cristiana e Roberta tornano a casa, il gruppo si sfalda. 
Che dispiacere! 
Serata bellissima, terminata tra birre e tinto... 

Nessun commento:

Posta un commento